La cultura napoletana ha radici profonde e antiche nel territorio partenopeo, alcuni culti popolari secolari restano inviolabili, altre tradizioni si aggiungono negli ultimi decenni, nate da nuovi miti.
Napoli è da sempre legata alla sue tradizioni religiose e sopratutto ai suoi Santi: una fede e una venerazione oggi viva più che mai, che si rinnova ogni anno, e che si modernizza con “nuove venerazioni” di personaggi iconici per la città partenopea come Diego Armando Maradona.
Santini urbani e Diego Maradona
Ci sono veramente molti santi che si venerano nella città di Napoli. Tra i più sentiti: Santa Patrizia, colei che ha dedicato la sua vita ai poveri; San Gennaro, patrono e protettore della città. Eppure, i napoletani hanno ormai santificato l’iconica figura di Diego Maradona inventando il Santino a lui dedicato e facendolo diventare iconicamente Santo Diego.
La sua faccia è dipinta sui muri della città, la gente dei vicoli espone la maglia numero 10 sui balconi. Souvenir, poster, portachiavi. Per il popolo di Napoli, quello più orgoglioso e verace, è diventato da tifare anche al di là della carriera calcistica, per l’impatto che ha avuto sul sentiment del popolo napoletano, una storia d’amore senza fine.
Il Santino urbano di Maradona è dedicato a chi ha vissuto Diego, è simbolo della storia vissuta e creata a Napoli di cui fa rivivere i momenti indescrivibili. Ma per le generazioni che non hanno vissuto in prima persona questa storia scatta la domanda: “Ma perché santo?” dopo tutto ciò che si dice su Maradona la risposta è semplice: nessun altro è riuscito a fare ciò che Diego ha fatto in 7 anni a Napoli, diventa idolo non solo dei tifosi ma dell’intera città perché Maradona ha rappresentato il riscatto sociale di Napoli e di tutto il SUD.
È diventato “D10S” nel Napoli, facendo vincere i due scudetti, nel 1987 e nel 1990, ma sopratutto ristabilì un elemento di orgoglio in città in un periodo in cui Napoli non era ben vista a livello mondiale.
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