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Le quattro porte di Napoli, i resti di una vecchia Napoli

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Come spesso accadeva per tutte le antiche città, anche Napoli tempo addietro era circondata da mura altissime. Quattro soltanto erano le vie d’accesso, oggi sconosciute come le quattro porte di Napoli. Ma quali sono e dove possono essere ammirate?

L’origine delle mura di Napoli

Tutte le antiche città del mondo hanno avuto, nel corso del tempo, l’esigenza di costruire un sistema difensivo che tutelasse il nucleo urbano da possibili incursioni e attacchi. Per questo tutti i centri cittadini erano soliti, in antichità, venire chiusi da un’altissima e massiccia cinta muraria. Sebbene ci fosse l’esigenza di difendersi, non potevano mancare in questa tipologia d’organizzazione dei varchi in cui poter accedere alla città. Napoli ne possedeva quattro. Ecco dove risiedono le cosiddette porte di Napoli.

Porta Capuana

Giungendo fino al Castel Capuano, possiamo ammirare uno dei primi punti d’accesso della città. Porta Capuana fu edificata per ordine del re Ferrante d’Aragona nel 1484 e per molto tempo costituì l’ingresso ad est di Napoli. Nel tempo questa acquisì anche altri ruoli e accezioni: nel Novecento, ad esempio, divenne ritrovo di artisti e scrittori del tempo, ponendosi con il suo Quartiere Latino al centro della vita sociale cittadina. La costruzione in pietra di tufo era alta almeno 25 metri e quella che giunge a noi oggi è solo una parte della versione originaria.

Porta Nolana

Porta Nolana fu invece fatta costruire nel XV secolo da Giuliano da Maiano, uno scultore molto noto del tempo. Essa fu eretta per sostituire quella di Forcella ed oggi è osservabile nell’omonima piazza. La costruzione appare sospesa tra due torri di roccia vulcanica, quella detta ‘della Fede’ e quella ‘della Speranza’. La porta presenta inoltre uno stile architettonico rinascimentale, realizzato con l’impiego di pregiatissimo marmo. Il bassorilievo sul portale raffigura l’immagine di Ferdinando D’Aragona, conosciuto anche come Ferrante I.

Porta San Gennaro

Il più antico punto d’acceso della città di Napoli resta Porta San Gennaro. In alcuni documenti del 928 infatti essa viene menzionata a proposito di un possibile attacco da parte dei Saraceni. Nel X secolo questa costruzione portava già il nome del Patrono di Napoli. Oggi la costruzione è osservabile di fronte piazza Cavour.

Port’Alba

Il nome Port’Alba è un omaggio a Don Antonio Alvares de Toledo, a cui oggi dobbiamo la costruzione della celebre opera monumentale che domina la parte sinistra di Piazza Dante.  Conosciuto anche come duca d’Alba, lo statista del vicereame di Napoli fece aprire un nuovo accesso per agevolare il trapasso della popolazione. Da tempo infatti gli abitanti avevano creato un piccolo e pasticciato varco nel muro. La versione che oggi conosciamo però è attribuibile ad una ristrutturazione del 1797.

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