PULCINELLA

Il Carnevale a Napoli attraverso la maschera di Pulcinella

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Pulcinella e la sua maschera è storicamente associato al Carnevale, sebbene nasca dalla tradizione antica del 1500, incarna la napoletaneità della festa come maschera comica. Al centro di questa festa vibrante che è il Carnevale a Napoli c’è Pulcinella, una figura iconica che incarna l’anima audace e arguta di questa città.

Attraverso la maschera di Pulcinella e del suo rapporto intimo con la città partenopea, possiamo afferrare una visione più profonda della cultura locale.

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Pulcinella: dalla commedia d’arte a maschera di Carnevale

Pulcinella, con il suo abito bianco e nero e la caratteristica maschera a forma di uovo, è molto più di un semplice personaggio di Carnevale. Rappresenta l’essenza stessa di Napoli, con la sua parlata dialettale vivace e i gesti esagerati che rispecchiano la spontaneità e la vivacità dei napoletani. Nato dalle strade di Napoli, Pulcinella è un simbolo di resistenza e resilienza, incarnando lo spirito indomito di una città che ha affrontato e superato molte sfide nel corso della storia.

Attraverso le sue avventure e i suoi scherzi, Pulcinella ci porta in un viaggio attraverso le strade tortuose e pittoresche di Napoli, offrendoci uno sguardo privilegiato sulla vita quotidiana e sulle sfide di una comunità vivace e colorata.

Inoltre, Pulcinella incarna anche l’umorismo e l’ingegno tipici dei napoletani. Con la sua astuzia e la sua capacità di destreggiarsi nelle situazioni più difficili, egli rappresenta la risorsa più preziosa di Napoli: il suo spirito indomito e la sua capacità di adattarsi e prosperare nonostante le avversità.

Perché si chiama Pulcinella?

Pulcinella porta il volto coperto da una maschera che copre la fronte il naso e le guance, lasciando libero il viso dalla bocca in giù, denominata “mezza maschera” o anche detta lupo. Il ‘lupo’ pulcinellesco ha un enorme naso ricurvo, un viso disseminato di rughe e nei e gli occhi piccolissimi. Queste caratteristiche unite alla voce stridula, ottenuta di solito grazie all’ausilio della pivetta, uno strumento musicale, rendono la maschera molto simile ad un gallinaccio, ed è proprio Polliceno la voce latina del pullus gallinaceus (gallinaccio) a far si che etimologicamente Polliceno diventi in dialetto “pollicino” ossia pulcino da cui il diminutivo “polliceniello”.

L’origine del Carnevale e il valore della maschera di Pulcinella

L’origine del Carnevale, sebbene incerta, si pensa derivi da “carnem levare”, ovvero “eliminare la carne”, segnando la fine del periodo di abbondanza prima della Quaresima. Tuttavia, il concetto di maschera e di inversione dei ruoli sociali risale all’antica Grecia e Roma, ancor prima del mondo cristiano. Nonostante sia una festa celebrata in paesi di tradizione cristiana, il Carnevale offre alle persone la libertà di esprimere i propri desideri attraverso il travestimento, liberandole dagli obblighi sociali.

Attraverso l’esplorazione di questa figura iconica, possiamo cogliere una visione più autentica e approfondita della cultura napoletana, celebrando la sua ricchezza, la sua diversità e la sua straordinaria vitalità. Pulcinella non è solo un personaggio di fantasia, ma un simbolo vivente di una città che continua a sorprendere e ispirare con la sua bellezza e la sua tenacia.

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