La storia di Napoli ha le sue fondamenta anche sottoterra, grazie a un passato lungo più di 5000 anni. L’anima di Napoli, le sue memorie e il suo patrimonio culturale, hanno iniziato a muoversi proprio da sotto la città.
Come Napoli è diventata Sotterranea
Vie e cunicoli sono stati costruiti partendo dall’epoca preistorica, ma è solo in epoca romanica che Napoli Sotterranea ha preso la sua fisionomia attuale.
I primi scavi ci portano indietro fino a 5000 anni fa, ma è con i greci che si assiste alla prima apertura delle cave sotterranee per ottenere i blocchi di tufo necessari per costruire i templi e le mura di quella che si chiamava Neapolis. Da qui, il celebre simbolismo della pietra di tufo e del colore giallo come emblema, ancora oggi, della città di Napoli.
Lo sviluppo dei reticoli del sottosuolo, invece, si deve ai romani che agirono su due fronti: realizzando gallerie viarie, appunto, e soprattutto lavorando a una complessa rete di acquedotti alimentata da condotti, le cui sorgenti arrivavano a 70 chilometri da Napoli.
L’ideazione dei cunicoli, in realtà, ebbe un ruolo fondamentale nella storia della città, basti pensare ad alcuni dei conflitti avvenuti nella storia di Napoli. Questi cunicoli permisero, in alcuni casi, di anticipare l’invasione degli assalitori o anche l’approvvigionamento dei cittadini e delle truppe negli assedi prolungati. Gli spazi sotterranei furono utilizzati anche come rifugi antiaerei durante la Seconda Guerra Mondiale. I cunicoli vennero usati anche come magazzini di veicoli confiscati.
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Napoli Sotterranea: l’esperienza immersiva nella storia della città
Dopo circa 20 anni di scavi e bonifica, grazie all’impegno di volontari che si calavano nel sottosuolo per riportare alla luce reperti storici, è stato possibile far conoscere a tutta la città, ma in realtà anche al mondo intero, una pagina inedita della storia di Napoli.
Le visite guidate nel sottosuolo conducono sotto i Quartieri Spagnoli, in vico S.Anna di Palazzo 52, dove la Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo, fondata dai fratelli Michele e Salvatore Quaranta, si propone di far conoscere la città sotto la città.
Attraverso questa esperienza immersiva, è possibile ammirare le vecchie cisterne dell’acquedotto del Carmignano e rivivere le sensazioni di chi vi si rifugiò durante la guerra. Un vero e proprio salto nel passato, un percorso guidato che accompagna i visitatori alla scoperta delle mura sulle quali sono graffite pagine di storia, nomi e caricature di personalità dell’epoca, soldati di varie nazioni, informazioni sui sommergibili italiani Diaspro e Topazio, e aerei e carri armati.